Di origine romana, l’antico nome del borgo era Castrum Valli, e poteva significare sia “castello della valle” sia “castello del vallo”, ossia luogo fortificato (vallum). Il riferimento al fiume Nera è stato aggiunto dopo l’Unità d’Italia.
Vallo è un sogno medievale, una perfetta sintesi dell’incontro tra natura e cultura. La calda atmosfera della pietra che custodisce il passato, lascia spazio ai ciuffi d’erba che tenacemente spuntano dalle fessure a rappresentare la vita che continua, e s’intona con il cielo turchese e il verde dei monti circostanti. Al visitatore, il borgo apre lo scrigno del suo dedalo di vicoli, archetti, mensole, finestrelle, loggette rampanti. Non un’automobile, non un rumore che non sia quello dei gesti domestici o del gocciolare delle fontanelle, a disturbare la passeggiata per le scalette del borgo. Le case si aggrappano l’una all’altra sul poggio lambito dal fiume Nera, a formare un ventaglio di pietra racchiuso dalla cinta muraria e dalle torri. Le stradine si aprono su minuscole piazze dove l’arte romanica ha eretto chiese sorprendenti, non immaginabili in un posto così piccolo.